Nella mia spasmodica corsa intellettuale e professionale per comprendere perché e come fare del proprio meglio devo ogni tanto fermarmi a capire perché il cuore mi si rompe sempre.
Dovrebbe essere il contrario.
Più approfondisci, più cerchi di capire, di avvicinarti alla saggezza di gente più grande e brava di te a frugare nelle crepe del passato e nei pertugi del futuro più dovresti essere impermeabile e invulnerabile alle storture e brutture dell’esistenza.
E invece mi si rompe il cuore ad ogni buca troppo profonda ed imprevista, ad ogni dolore di chi amo, ad ogni aspettativa disillusa, ad ogni violenza sui più deboli.
Tutti casi non scritti nel business plan e nemmeno previsti nel risk assessment template che parla di mattoncini lego che in teoria non trasudano mai lacrime o sangue come poi accade.
E mi si rompe il cuore non tanto perché avere un piano sia inopportuno, anzi, il piano ti sussurra quanto necessario sia dare significati in una vita insensata.
Ma rimane che poi il colloquio con la realtà rende ruvido anche il progetto più liscio.
E’ lì che mi si rompe il cuore, perché le programmazioni, anche le più perfette devono strofinarsi con i piani degli altri e con i piani della storia e del mondo e della natura.
E in questo strofinio di scintille e frantumi il risultato più probabile è quello che una scheggia vagante del piano di un altro per te importante ti si conficchi nel cuore per dirti che tu non sei unico e speciale più di quanto non lo sia tutto il resto dell’universo.
Ognuno, ogni cosa ha il suo cammino e non sempre le vie si uniscono e sovrappongono.
È li che il mio cuore va a pezzi e devo rimetterlo insieme per procedere con la maturità consapevole che io posso solo provare al meglio.
Andiamo e veniamo da soli e solo a tratti viaggiamo assieme.
Sapere di essere vulnerabili, fragili, spezzabili è obbligatorio per potere rialzarsi e riprendere. Da capo. Fino alla prossima scheggia che ti trafiggerà. E poi ancora.

Manager, Advisor, Autore, Speaker|
Per oltre trent’anni sono stato nel mondo delle vendite, iniziando da agente sino ad arrivare ad occupare posizioni apicali in aziende come Diesel, Adidas, 55DSL, OTB.
Parallelamente ho iniziato ad avvicinarmi al mondo della motivazione e della crescita personale, convinto che spetti sempre a noi prendersi la responsabilità delle nostre esistenze.
Questo mi ha portato a studiare, cercare, testare, risposte ai continui quesiti della vita e del lavoro, come: “Perché alcune persone sono in grado di correre ultramaratone e altre faticano ad alzarsi dal divano?” “E perché le stesse persone che corrono una ultramaratona nel weekend, in ufficio svogliate ti rispondono: Prenditela tu la risma per la stampante?”
Da ormai vent’anni ho fatto di questo il mio lavoro e la mia missione, aiutando individui e organizzazioni a raggiungere gli obiettivi mantenendo la propria umanità.
Alcune delle aziende e organizzazioni con le quali ho collaborato, come formatore e speaker, comprendono: Amway, Banca Mediolanum, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Bayer, Calzedonia, Cassa Centrale ,CNA, Confartigianato, Confindustria, Giuffrè Editore, Herbalife, Juice Plus, Just Italia, JUUL, LIoyd’s, Liu·Jo, Lotto, Nespresso, Revlon, Scavolini, Sony Italia, UNIPD, Wella e molti altri.