Ma siamo mai stati piccoli?

In Graffi sull'anima
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Ma siamo mai stati piccoli? Rotolando giù per le curve della vita me lo chiedo. Sono stato mai fragile e indifeso? Incapace di fare un passo senza che qualcuno mi accudisse?
Un pezzettino di anima che aveva bisogno che un’altra anima, più grande, lo aiutasse a prendere il volo per sollevarsi da terra?

Mi piacerebbe tanto dirmi di sì e prendermi in braccio qualche volta.
Mi piacerebbe farmi prendere in mano e rannicchiarmi come un gheriglio di noce.
E tirarmi la trapunta sulla testa.
Io penso che se ogni tanto, dopo che il programma giornaliero mi ha centrifugato e drenato anche le ultime gocce di umanità, mi ritrovo a desiderare di tornare piccolo per una notte un motivo ci sarà.
Sì, forse siamo stati tutti piccoli.
E siamo stati capaci di fare a meno di tutte quelle sicurezze e tendere la mano.
Abbiamo avuto fiducia, senza essere certi di potercelo permettere.
Una cosa che da grande non fai più.
Piuttosto muori.
Invece quando ti fermi e respiri più a fondo, in quelle notti in cui il silenzio neutralizza tutti i rumori del mondo, ti ritorna in mente che mica puoi fare tutto tu da solo.
Lo sai che è impossibile, inutile, doloroso.
Già.
E’ il momento quello, di chiedere che qualcosa, che qualcuno, si prenda cura di te, anche se sei grande, se sei cresciuto e le staffilate del tempo ti hanno lasciato segni.
Segni impossibili da coprire con il make-up delle chiacchiere tra amici.
Quelle che servono solo per il quotidiano.
Quelle che servono solo per sopravvivere.
A volte serve farsi abbracciare dal più grande e infinito.
Qualcosa o qualcuno che ti sussurri all’orecchio che sei parte di un pezzo più grande e che ti devi fidare e tendere la mano.
Che va bene così e che ritroverai la strada.
Ognuno ha la sua voce, il suo Dio, la sua coperta magica, il suo amico immaginario, la sua mamma spaziale, il suo papà gigante o i nonni misteriosi, a cui affidarsi, anche se non sono proprio lì.
Da qualche parte qualcuno che ti vuole bene indipendentemente da ogni cosa c’è.
E’ questione di fede e la fede è una caratteristica che dimostri quando torni piccolo.
Quando tendi la mano senza chiederti se farai bene o male.
Solo perché ci credi.
Ogni grande notte di silenzio dovrebbe portare fede.
Ogni grande buco e assenza dovrebbe fare crescere la voglia di ricominciare da quel punto zero in cui un’anima più grande ha soffiato nelle vele della tua.
E ti ha fatto prendere il volo.
Se è successo una volta, può succedere ancora.

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