Perché si lavora? Qual è la vera radice della ricerca spasmodica di profitto? Quando ci si ferma per godere dei frutti dei sacrifici? O sono i sacrifici il frutto da godere e quindi la vera destinazione è il sacrificio stesso?
Qualunque siano le risposte a queste domande ho comunque una certezza.
Abbiamo tutti almeno un capo, un boss, un principale dal quale dipende l’esito dei nostri sforzi.
Qualunque siano le risposte ho comunque anche un’altra certezza.
Questo boss è felice e soddisfatto solo quando comprendiamo ciò che vuole, possibilmente senza nemmeno chiederglielo e senza che nemmeno si esprima.
Come a volte richiedono le mogli.
Non è un cattivo capo, sa a volte essere generoso, a volte implacabile e spietato ed è attento solo al suo risultato.
L’ho visto decidere sul futuro di molti di noi, sul futuro dei figli di molti di noi, sulle nostre speranze.
A volte dispensando benessere, a volte abbandonando il servitore nella miseria nera del fallimento.
Ho visto poi molti fare finta che non fosse così.
Turarsi le orecchie quando il capo chiamava e sputare sdegnosamente in segno di ribellione.
Comprensibile ma inutile.
Nessuno aveva mai spiegato loro che anche i capi hanno capi, che i padroni hanno a loro volta padroni, in un interminabile ruota incurante di politica e filosofia.
Anche in questo caso padroni spietati ed implacabili.
Nessuno aveva mai messo in chiaro che rompere la catena che lega gli uni agli altri è cosa da martiri, o da pazzi, che poi molto diverso non è.
Infatti li ho visti cadere fuori dalla grande scacchiera del mondo, precipitando in una solitudine a cui spero la saggezza dell’età porrà rimedio.
Ma qui, qui sulla terra, quella vera, dove c’è bisogno di gente che lavori non solo per sé ma anche per chi non ce la fa, per migliorare e far migliorare, qui sulla terra dicevo, serve capire chi è il capo.
Senza dubbi né incertezza.
Serve conoscerlo, nei suoi gusti, nelle sue idiosincrasie, nei suoi vizi e nelle sue virtù.
Serve ricordare per quali motivi si entusiasma, cosa lo intristisce, perché l’ultima volta ha scelto noi e non altri, perché invece ci ha abbandonati.
Serve sapere che il capo chiama con i gesti più incomprensibili, a volte bizzosi.
Non sa ciò che vuole spesso.
Pensa una cosa.
Ne fa un’altra.
Ama il brivido del tradimento.
Ma soprattutto non deve fedeltà a nessuno.
Una missione impossibile quindi gratificarlo.
Il nostro boss, il nostro capo ha mille facce, mille teste, mille anime.
Si chiama cliente.
E qui, qui da noi. E’ l’unico detentore del nostro benessere.
Non esagero.
Qui, nel nostro mondo, è l’unico.
Non fermatevi al cliente di merci, di servizi.
Il nostro cliente ha il viso del vostro partner, dei vostri figli, dei colleghi, dei genitori, del vicino di casa, dei membri della vostra comunità.
L’avete incontrato fin da neonati negli occhi vostra madre, che ha scambiato latte e carezze con la vostra tranquillità.
A me sta solo a cuore ricordarmi che sapere il motivo per cui esiste la cura del cliente che non sarà però utile a nessuno se una azione non seguirà.
.

Manager, Advisor, Autore, Speaker|
Per oltre trent’anni sono stato nel mondo delle vendite, iniziando da agente sino ad arrivare ad occupare posizioni apicali in aziende come Diesel, Adidas, 55DSL, OTB.
Parallelamente ho iniziato ad avvicinarmi al mondo della motivazione e della crescita personale, convinto che spetti sempre a noi prendersi la responsabilità delle nostre esistenze.
Questo mi ha portato a studiare, cercare, testare, risposte ai continui quesiti della vita e del lavoro, come: “Perché alcune persone sono in grado di correre ultramaratone e altre faticano ad alzarsi dal divano?” “E perché le stesse persone che corrono una ultramaratona nel weekend, in ufficio svogliate ti rispondono: Prenditela tu la risma per la stampante?”
Da ormai vent’anni ho fatto di questo il mio lavoro e la mia missione, aiutando individui e organizzazioni a raggiungere gli obiettivi mantenendo la propria umanità.
Alcune delle aziende e organizzazioni con le quali ho collaborato, come formatore e speaker, comprendono: Amway, Banca Mediolanum, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Bayer, Calzedonia, Cassa Centrale ,CNA, Confartigianato, Confindustria, Giuffrè Editore, Herbalife, Juice Plus, Just Italia, JUUL, LIoyd’s, Liu·Jo, Lotto, Nespresso, Revlon, Scavolini, Sony Italia, UNIPD, Wella e molti altri.
6 Comments
Comments are closed.
e si una analisi degna del seba che ricordo cinico e spietato nel dire in faccia la realtà che può piacere o no ma trattasi di verità. mi unisco ben volentieri con le tue righe per dire che anche noi trader abbiamo dei padroni ( avrei usato la parola meno comunista ahhah con responsabili ) perchè è vero dobbiamo tutti delle giustificazioni alle persone a cui siamo affidati, i nostri responsabili. quando un cliente ha necessità di un nostro servizio o di un nostro prodotto ci affida la cosa più preziosa, alle volte senza saperlo che è la fiducia. la fiducia che quel servizio o prodotto lo soddisferà per la sua scelta. se non è cosi … azz amari perchè non solo lo perderemo ma fara di tutto parlando anche inconsciamente per diffondere il verbo della verità. spesso sentiamo dire ho comprato quella cosa.. mica tanto bella però , si è rotta subito. poche volte sentiamo dire che una persona è veramente soddisfatta. alla fine quando non trova nulla da dire dirà ma forse la potevo pagare meno.
il cliente è un pozzo senza fondo e pieno di necessità sopratutto per la più parte non le conosce a noi di fargliele scoprire e portarlo dalla nostra. perchè la cosa più bella è che è tutta una catena per cui anche se non compra da noi l indotto gira e tutti girano e tutti spendono e tutti lavoriamo.
c’è chi si trova in vari gradini ( se possiamo definirli cosi ) che possono avere forza influenza o privilegi ma alla fine tutti devono sopperire ai propri bisogni che, scusate la ripetizione, nemmeno conoscono. Ma lo scopriranno.
Oggi ogni cosa è avere. Prendere.
Quando la poetieca dell’amore vive nel dare.
Chi prende, chi ruba è il vero povero. Decadente.
Prima di esserlo la sua mente ammette la corruzione del dovere.
Noi viviamo di latte e sicurezza, con la madre che ci sfama e il padre che ci protegge. Dobbiamo prendere per vivere.
Quando cresceremo scopriremo nel dare l’essenza umana.
E anche il contrario: senza madre e senza padre.
Nel vuoto del prendere.
Ormai caduti.
E allora: “alzati e cammina”, disse qualcuno.
Silenziosi quindi andremo.
A dare al futuro le sembianze amate.
Ciao!
f.
come sempre analisi semplice, diretta e spietata. Il soddisfare i bisogni del clienti, del partner, dei genitori, dei figli sono tutte problematiche che si riconducono ad un’unica soluzione: la soddisfazione. Quella del cliente perchè gli abbiamo reso il servizio che voleva, la nostra perchè abbiamo raggiunto il ns obiettivo (soddisfare il cliente) offrendo la ns professionaltà che viene così premiata: se poi il premio sia il ns profitto, il bacio di ns figlio, il sorriso della mamma, questo non fa distinzione. Abbiamo vinto in ogni caso. Grande Seba
E’ un po’ come essere il cane di tanti padroni…
e riuscire a non morire di fame.
Sei un grande!
Nel mio piccolo, ho provveduto a diffondere il verbo.
http://stanka.splinder.com/post/23466435/istruzioni-per-luso-ode-a-zanolli
Un abbraccio.
A.S.
condivido