Ghe Xe Ordini?
In un torrido pomeriggio d’agosto, dopo aver trascorso ore immerse nella scrittura, ho sentito il peso della stanchezza e la tentazione di un gelato. Sono salito sulla bicicletta, diretto alla gelateria. Mentre pedalavo, il calore avvolgente e il passaggio davanti ad una azienda di amici mi ha fatto pensare ai giorni in cui ho lavorato nella fabbrica vicino a casa durante le estati della mia adolescenza. A quell’età, a 14 anni, eravamo già pronti per lavorare durante le vacanze estive.
Ricordo il calore soffocante di quei capannoni, amplificato dai forni della ceramica che non si fermavano mai. Ogni mezz’ora, la mia testa cercava sollievo sotto un rubinetto d’acqua fredda.
Gli operai, uomini e donne più anziani di me, portavano il segno del sudore, ma stranamente non si lamentavano mai di quel caldo. La cosa mi stupiva.
Tornando dal centro ho comprato una decina di ghiaccioli per i miei amici in fabbrica e li ho lasciati ad uno di loro e un po’ mi sono sentito in difetto a tornare sotto al condizionatore, ma tant’è, la vita è fatta anche così e non c’è un granché da dire al riguardo.
Durante il resto del tragitto, direttamente dal 1978, le parole di mio padre hanno risuonato nella mia mente.
Lui, un piccolo artigiano, mi raccomandava, volendomi istruire e fornire affettuosamente un suo viatico per affrontare la vita (che per lui si svolgeva tutta nel capannone): “Ogni pezzo che tocchi due volte, se lo puoi toccare una volta sola, sono soldi che perdi.” Era la sua interpretazione del concetto di “lean management”, immagino, ben prima che diventasse popolare.
Confrontare gli anni ’70 con l’attuale panorama lavorativo è impossibile, i miei provenivano da un periodo storico diverso, in cui la priorità era sopravvivere.
La loro generazione non aveva modo di riflettere sulla “significatività” del lavoro come possiamo oggi.
Altri tempi.
Altre costellazioni.
Inutile fare paragoni. Ingiusti e fuori sincrono.
E quindi i miei ragionamenti si sono avvolti su loro stessi e lasciato solo un velo di malinconia per quello di buono che c’era e di sollievo per altro di brutto che per fortuna non c’è più.
Ma ciò che mi ha veramente segnato di quegli anni, ciò che mi ha orientato nel bene e nel male, è stata una domanda, una semplice domanda che mia madre operaia faceva ogni sera a mio padre: “Xe rivà ordini?”, ovvero “Sono arrivati degli ordini?”. La risposta a quella domanda dettava l’umore della nostra famiglia. “Sì, ghe xe ordini” o “No, non ghe xe ordini”.
La nostra vita oscillava sempre tra speranza e preoccupazione.
Sempre appesi al filo del volere dei clienti.
Anche ora, anche se non vorrei, anche se predicano di astrarsi, di dedicarsi a sé, di sposare meditazioni e interrogativi di ordine superiore, quella domanda risuona nella mia mente, estendendosi oltre il contesto economico.
Mi chiedo: c’è qualcosa da fare domani che potrei fare oggi?
C’è qualcuno che ha bisogno di me?
C’è qualcosa da imparare?
Ghe xe ordini o no?

Manager, Advisor, Autore, Speaker|
Per oltre trent’anni sono stato nel mondo delle vendite, iniziando da agente sino ad arrivare ad occupare posizioni apicali in aziende come Diesel, Adidas, 55DSL, OTB.
Parallelamente ho iniziato ad avvicinarmi al mondo della motivazione e della crescita personale, convinto che spetti sempre a noi prendersi la responsabilità delle nostre esistenze.
Questo mi ha portato a studiare, cercare, testare, risposte ai continui quesiti della vita e del lavoro, come: “Perché alcune persone sono in grado di correre ultramaratone e altre faticano ad alzarsi dal divano?” “E perché le stesse persone che corrono una ultramaratona nel weekend, in ufficio svogliate ti rispondono: Prenditela tu la risma per la stampante?”
Da ormai vent’anni ho fatto di questo il mio lavoro e la mia missione, aiutando individui e organizzazioni a raggiungere gli obiettivi mantenendo la propria umanità.
Alcune delle aziende e organizzazioni con le quali ho collaborato, come formatore e speaker, comprendono: Amway, Banca Mediolanum, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Bayer, Calzedonia, Cassa Centrale ,CNA, Confartigianato, Confindustria, Giuffrè Editore, Herbalife, Juice Plus, Just Italia, JUUL, LIoyd’s, Liu·Jo, Lotto, Nespresso, Revlon, Scavolini, Sony Italia, UNIPD, Wella e molti altri.