Ci siamo. Finite le feste. Speso i risparmi. Introdotte un bel po’ di calorie in più. Eravamo felici fino a qualche ora fa. Poi ci siamo ingrigiti progressivamente. Fino al risveglio. E adesso che si fa?
Siamo tornati ancora a fare girare la ruota del criceto. A percorrere strade obbligate piene di traffico, a salutare con simpatia capi simpatici come una eruzione cutanea, a dire di sì a colleghi mai scelti, a tornare tardi da lavori sterili per clienti avidi di servizio e avari di riconoscenza.
Brutta immagine vero?
Non è il mondo che vorremmo. Perché il mondo che vorremmo è più lento e più buono.
È un mondo in cui il lavoro è subalterno alla comprensione reciproca. Ma come funziona allora? Il lavoro ha una natura che poco si sposa con l’attitudine animale a fare solo ciò che ci piace e che ci riesce.
Il lavoro nasce come risposta alla pulsione evolutiva. Chi ha problemi, se non sa risolverli da solo, cerca chi glieli risolva.
Per risolvere un problema servono preparazione, esperienza, talento. Questo implica che se vuoi che il lavoro non ti pesi devi studiare, fare e rifare, essere dotato da madre natura. Le dosi variano, la ricetta non è unica.
Ma è una buona indicazione per trasformare la maledizione biblica del guadagnarsi il pane con il sudore della fronte in un ragionevole passatempo che produca del denaro, con il quale permettersi del benessere materiale. Ma questo non basta a darci equilibrio e farci uscire dalla ruota.
Serve un po’ di bontà. E qui i suggerimenti sono pochi. Anzi sono solo uno. Inizia tu.
Serve un po’ di bontà. E qui i suggerimenti sono pochi. Anzi sono solo uno. Inizia tu. Ad essere buono. A essere meno stronzo sul lavoro, con sottoposti, colleghi, clienti. Condividi il TweetNon c’è garanzia di un ritorno immediato.
Ma è molto probabile che in un mondo in cui essere stronzi è di moda e dove questa attitudine viene spacciata per professionalità ed efficienza, chi ti sta attorno si accorga che lavorare con te è meglio che lavorare con altri.
E quando questo piccolo miracolo avviene allora il miracolato diventi tu. E tutti preferiscono te.
E allora se sei capace di risolvere problemi e se sei anche uno con cui farlo da un senso di umanità ritrovata, allora stai uscendo dalla ruota.
Non perché ci siano meno code per strada o capi meno antipatici, ma perché hai iniziato ad essere centrato.
Non è impossibile e nemmeno complicato, bisogna solo ricordare che gli altri siamo noi.
Fai bene il tuo mestiere senza essere stronzo. Condividi il Tweet
Manager, Advisor, Autore, Speaker|
Per oltre trent’anni sono stato nel mondo delle vendite, iniziando da agente sino ad arrivare ad occupare posizioni apicali in aziende come Diesel, Adidas, 55DSL, OTB.
Parallelamente ho iniziato ad avvicinarmi al mondo della motivazione e della crescita personale, convinto che spetti sempre a noi prendersi la responsabilità delle nostre esistenze.
Questo mi ha portato a studiare, cercare, testare, risposte ai continui quesiti della vita e del lavoro, come: “Perché alcune persone sono in grado di correre ultramaratone e altre faticano ad alzarsi dal divano?” “E perché le stesse persone che corrono una ultramaratona nel weekend, in ufficio svogliate ti rispondono: Prenditela tu la risma per la stampante?”
Da ormai vent’anni ho fatto di questo il mio lavoro e la mia missione, aiutando individui e organizzazioni a raggiungere gli obiettivi mantenendo la propria umanità.
Alcune delle aziende e organizzazioni con le quali ho collaborato, come formatore e speaker, comprendono: Amway, Banca Mediolanum, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Bayer, Calzedonia, Cassa Centrale ,CNA, Confartigianato, Confindustria, Giuffrè Editore, Herbalife, Juice Plus, Just Italia, JUUL, LIoyd’s, Liu·Jo, Lotto, Nespresso, Revlon, Scavolini, Sony Italia, UNIPD, Wella e molti altri.